Il giorno del debutto è arrivato. Questa sera alle 21,30 si accenderanno le luci sul palco del Real Albergo dei Poveri di Napoli sull’ attesissima e discussa “Opera da Tre Soldi” diretta da Luca De Fusco per il NTFI (Napoli Teatro Festival Italia). Discussa perché le polemiche oramai impazzano sui media e sui social network da giorni: proteste per i tagli allo spettacolo ed al festival si andrebbero a cozzare contro i costi faraonici dell’operazione, che si presenta come una produzione di oltre mezzo milione di euro. Nell’affollatissima conferenza che il giorno 11 ha preceduto la prima di questa sera De Fusco ha così risposto alla giornalista di un importante quotidiano che da una settimana ha preso particolarmente a cuore la vicenda: “Mettere in scena testi così importanti necessita di operazioni finanziarie importanti, perché noi non abbiamo fatto una messa in scena parziale del capolavoro di Brecht e Weil, per poi vendere in giro uno spettacolo che non è l’”Opera da tre Soldi”, facendosi forza col titolo, per risultare una specie di merce contraffatta. Noi abbiamo messo in scena l'edizione integrale dell'opera. Ogni tanto è bene che si tenga viva una tradizione culturale: se “L’Opera da tre soldi” non si riproponesse di tanto in tanto, si perderebbe la tradizione interpretativa di questo testo. Questo è lo scopo preciso delle istituzioni teatrali. Oltretutto questo spettacolo ha dato da lavorare a tantissimi attori, molti dei quali napoletani, ha oberato di lavoro una sartoria storica della città, che s’è vista arrivare una richiesta di una quantità di costumi cha ancora stanno ultimando di completare. Questo spettacolo si presenta come uno dei grandi eventi teatrali della prossima stagione, e se Napoli è presente con una delle punte d’eccellenza, direi che è da considerare un motivo d’orgoglio della città”. Bando alle polemiche, che questa sera si accentueranno con un sit-in preannunciato da gruppi di artisti e lavoratori esclusi dal festival alcuni dei quali ancora creditori dalla passata gestione, l’attesa è viva anche, per fortuna, per lo spettacolo, che vede Massimo Ranieri vestire i panni di Mackie Messer (“la sua interpretazione – preannuncia De Fusco - già si ascrive nella storia del Teatro”) e capitanare una compagine di ben 24 attori, tra cui Lina Sastri (Jenny delle Spelonche), Gaia Aprea (Polly Peachum), Ugo Maria Morosi (Jonathan Geremia Peachum), Margherita Di Rauso (Celia Peachum), Paolo Serra (Brown la Tigre) e Angela De Matteo (Lucy Brown). La scenografia, opera dell’artista visivo Fabrizio Plessi, definita dal regista come postmoderna, è la riproduzione fotografica della facciata proprio del Real Albergo dei Poveri, sulle cui finestre sono alloggiati degli schermi che rimandano immagini evocative per ogni scena, mentre gli elementi d’arredo consistono in grandi cumuli di carcasse di computer, il tutto a simboleggiare la distanza tra reale e virtuale, essere o apparire, che De Fusco utilizza come nuovo oggetto di denuncia sociale, nello specifico per il personaggio di Peachum, affiancandolo alla denuncia socio politica dell’essere o avere scritta da Brecht. Lo spettacolo, in coproduzione con il Teatro San Carlo, circuiterà per i teatri lirici italiani, a cominciare, la prossima settimana, dal Verdi di Trieste, in occasione del Festival dell’Operetta, per poi passare alla Fenice di Venezia e così via. L’appuntamento quindi è per questa sera alle 21,30, per tre ore che sulla carta si preannunciano di grande spettacolo, con repliche fino al 16 luglio.
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